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Si chiama “Sulla grave marginalità: tutela e umanità” il progetto sviluppato dal Nuovo Circondario Imolese, insieme all’Asp Circondario Imolese ed al Raggruppamento Temporaneo di Imprese (RTI) composto da Solco Imola s.c.s., Associazione Santa Maria della Carità ONLUS (SMDC) di Imola (Ente gestore della Caritas) e Croce Rossa Italiana (CRI) - Comitato di Imola.

L’obiettivo generale di questo progetto è il contrasto alla povertà con particolare attenzione alle persone che vivono in condizioni di marginalità estrema e grave precarietà.

Le attività sono partite nel nostro territorio sin dal 2019 e sono state co-progettate dall’Asp con il suddetto RTI. Inizialmente è stata avviata la struttura del Rifugio Notturno, ovvero il Rifugio Casa Sofia, in locali del Comune, gestiti da Area Blu che li ha concessi in locazione all’Asp. Qui trovano posto fino a 22 persone, che possono rimanere dalle 19 alle 8 del mattino successivo, potendo contare oltre che su un posto letto, anche sulla cena e la colazione. Nel corso del 2021 sono state 47 le persone che ne hanno usufruito. A questa esperienza si affiancano quelle, sempre avviate a partire dal 2019, della Casa Santa Chiara, che ospita fino a 9 donne senza dimora e Casa Noè, che ospita fino a 11 uomini senza dimora, con tempi medi di accoglienza attorno ai 6 mesi, per essere poi accompagnati verso un percorso di autonomia.

A monte di tutto questo, c’è il lavoro fatto dalle Unità di strada della Croce Rossa Italiana (CRI) - Comitato di Imola, attive la notte, che nel corso del 2021 sono entrate in contatto con 127 persone, oltre a quello svolto di giorno dalle equipe territoriali dell’Ausl. Dopo questa prima fase di contatto, si sviluppa l’accoglienza nelle strutture suddette, per poi attivare programmi di accompagnamento perso un nuovo percorso di vita. Si stima che ad Imola, complessivamente, siano 125/130 le persone senza fissa dimora, in aumento in conseguenza della pandemia da Covid-19. A questo proposito le unità di strada della Cri di Imola hanno contattato 80 nuove persone, nei primi dieci mesi del 2022, da gennaio ad ottobre 2022.

Ora, grazie ad un ulteriore finanziamento nazionale di 197 mila euro ottenuto nell’ambito dell’Avviso pubblico 1/2021 “PrInS –Progetti Intervento Sociale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per la realizzazione di interventi di Pronto intervento sociale e interventi a favore delle persone in condizioni di povertà estrema o marginalità (90 milioni/EUR – REACT-EU)” sarà possibile prolungare l’attività anche in orario diurno per offrire alle persone accolte, una stabilità e una sorta di “routine rassicurante”. Tutto questo, grazie anche ad un fondo di 80 mila euro stanziato dall’Asp Circondario imolese per la grave marginalità.

Con queste nuove risorse sarà possibile prima di tutto essere più presenti sul territorio attraverso due figure educative, oltre agli operatori delle associazioni che già operano nel nostro circondario (Caritas, CRI, mondo del volontariato e cooperazione sociale), poi sarà possibile personalizzare maggiormente gli interventi rispetto ai bisogni espressi dai singoli, permettendo, al tempo stesso, di avviare un processo di responsabilizzazione, di rigenerazione dei legami sociali e territoriali, favorendo un percorso di empowerment teso a consentire un incremento di autostima, autoefficacia e autodeterminazione delle persone incontrate. Dal mese di ottobre sono operative questi due educatori professionali in più.

Infine, entro il mese di dicembre 2022 inizieranno i lavori di ristrutturazione dei locali interni, perché sarà necessario prevedere spazi più ampi per l’ascolto, attività di back office e una cucina al piano terra per facilitare la distribuzione dei pasti, garantendo quindi un “Rifugio h24”.

Verso la Stazione di Posta

Il progetto “Sulla grave marginalità: tutela e umanità”, con il Rifugio h24 rappresenta il preludio in attesa di aver una vera e propria Stazione di Posta finanziata nell’ambito del PNRR, nella quale questa attività diurna troverebbe più completa strutturazione, per rendere ancora più efficaci i servizi di accoglienza in favore della grave marginalità estrema.

Il Pnrr ha finanziato l’intervento per 1 milione di euro, con la compartecipazione di 90 mila euro da parte del Nuovo Circondario Imolese. Altri 275 mila, sempre dal Pnrr, sono stati ottenuti per realizzare a Casalfiumanese una struttura di housing temporanea, articolata in 5/6 alloggi per ospitare altrettante famiglie. Essendo finanziate con fondi del Pnrr, entrambi gli interventi dovranno essere portati a termine al massimo entro la fine del 2026.

Il PNRR prevede, infatti, anche una serie di azioni volte al contrasto della grave marginalità adulta (persone senza dimora). Si tratta, in particolare, delle Missioni 5 e 6 del Piano, con riferimento da un lato all’Housing temporaneo e stazioni di posta, con una proposta articolate di misure ed interventi orientati agli inserimenti abitativi e lavorativi e all’accesso a servizi a bassa soglia polifunzionali; dall’altro a Case della comunità e presa in carico della persona, per l’attivazione di servizi sanitari di prossimità, in collaborazione con i servizi sociali, finalizzati ad una presa in carico di comunità rivolta a soggetti

Il nostro territorio, già all’avanguardia su questo tema, grazie all’esperienza dei suddetti Rifugio Casa Sofia, di Casa Santa Chiara e Casa Noè ha inteso integrare queste linee di indirizzo del PNRR nella logica e nella metodologia di lavoro già delineata dalle Linee di indirizzo per il contrasto alla grave marginalità adulta realizzate dal MLPS (Ministero del lavoro e delle politiche sociali) 2015, con interventi diretti a realizzare servizi innovativi, anche grazie ai fondi del PON (Piano Operativo nazionale) Inclusione, del PO I FEAD (Piano operativo dei fondi aiuti europei per gli indigenti) e del Piano povertà, quota grave marginalità.

L’obiettivo di questi progetti è quello di offrire a coloro che vivono in situazione di grave precarietà un servizio di accoglienza e accompagnamento perché anche loro possano sperare di realizzare il loro progetto di vita.

Non a caso le suddette Linee di indirizzo per il contrasto alla grave marginalità adulta spiegano: “le persone senza dimora hanno i medesimi diritti, doveri e potestà di ogni altro cittadino; l’ordinamento italiano non prevede diritti o interessi legittimi o doveri specifici per chi si trovi in condizioni di homelessness. Il problema principale non è, quindi, definire quali siano i diritti delle persone senza dimora, ma comprendere se i diritti universali di cui godono siano o meno per loro esigibili come lo sono per ogni altro cittadino”.

Le dichiarazioni

“Dall’anno 2019 ASP Circondario imolese sperimenta la realizzazione di azioni strutturate tese a contrastare la grave marginalità adulta e la condizione dei senza fissa dimora grazie all’assegnazione di fondi nazionali specifici. Le azioni già da quel tempo furono co-progettate con la RTI costituita da Solco Imola s.c.s, associazione Santa Maria della Carità ONLUS e da Croce Rossa italiana. La co-progettazione nasce dalla necessità di rimanere agganciati ad un territorio conosciuto da coloro che vi operano di giorno e di notte, con l’unità di strada della CRI. Le nuove azioni poste in essere con questo nuovo progetto PRINS e con la futura Stazione di posta nascono proprio dall’esigenza di essere presenti sul territorio quanto più tempo possibile con competenze adeguate per cercare di agganciare coloro che vivono in situazioni di marginalità estrema, affinché a loro si possa fare la proposta di un percorso diverso, nel rispetto comunque della loro libertà di scegliere con consapevolezza e responsabilità, all’interno di una relazione costruttiva. E’ indispensabile riallacciare “i fili interrotti” delle persone in condizioni di grave marginalità, spesso invisibili. Solo attraverso il loro inserimento in contesti “sani e socializzanti”, è possibile creare un clima di fiducia reciproca, che restituisca loro dignità e voce” spiega Susi Lamieri, responsabile servizio sociale ASP.
“Il riconoscimento dei diritti alla persona senza dimora tende a rafforzare il concetto di dignità personale e di salute, e quindi, di vero e proprio conseguente progetto personale verso l’autonomia e il benessere. Quindi insieme agli interventi a tutela della dignità personale, anche quelli diretti all’accoglienza, all’accompagnamento verso l’autonomia, e alla presenza costante sul territorio per intercettare il bisogno, e interrompere la cronicizzazione della grave marginalità adulta. Un’attenzione particolare poi anche alla prevenzione attraverso l’accompagnamento ai servizi delle persone più vulnerabili al fine di prevenire la grave marginalità. Questo percorso deve necessariamente coinvolgere la comunità intera, rafforzando il ruolo di tutto il terzo settore, che si pone in una ottica di co-progettazione con i servizi pubblici e nella logica di valorizzazione delle esperienze territoriali già sviluppate, così come stabilito dalle Linee guida sul rapporto tra pubbliche amministrazioni ed enti del terzo settore negli artt. 55-57 del D. Lgs. n.117/2017) (Codice del Terzo Settore)” spiega Daniela Spadoni, presidente Assemblea soci ASP e assessora al Welfare del comune di Imola -. Ci auguriamo anche che i fondi già previsti nel PNRR per la realizzazione della Stazione di Posta siano confermati dall’attuale governo. Il nostro territorio sta cercando di risintonizzarsi nel lavoro in rete tra Enti territoriali, ASP, AUSL (DSM-SERD), cooperazione sociale e mondo del volontariato, perché abbiamo sperimentato che restando nella rete, siamo in grado di intercettare meglio i bisogni e di offrire un aiuto migliore alle persone. Ognuno è chiamato a fare la sua parte”.
“I progetti hanno una dimensione Circondariale, per cercare di tenere insieme tutti i territori. Proprio quello del Circondario rappresenta l’ambito ottimale per concorrere alle risorse previste dai vari piani nazionali, a partire dal Pnrr e per riuscire anche ad essere presenti nel campo dell’innovazione sociale, come con il progetto di housing temporaneo a Casalfiumanese. Un ringraziamento va a tutti i soggetti che collaborano per mettere in campo risposte che non sarebbe possibile garantire se si agisse da soli” sottolinea Matteo Montanari, sindaco di Medicina con la delega al sociale all’interno del Nuovo Circondario Imolese.
“Il nostro agire deve partire dai principi di umanità e solidarietà, per contribuire non solo ad accogliere le persone, ma anche a fornire loro le opportunità per crearsi un nuovo percorso di vita, dando loro la possibilità di rimettersi in gioco, cosa che in alcuni casi è avvenuta in questi anni. Questa azione si inserisce all’interno di un progetto più ampio, che coinvolge anche i quartieri e che vuole costruire un approccio culturale al tema. Proprio il lavorare in rete, con i soggetti ben inseriti nel territorio, ci consente di far emergere le criticità che sono nell’ombra. La stazione di posta è una struttura che vogliamo che esista anche nel nostro territorio” dichiara da parte sua Marco Panieri, sindaco di Imola e presidente del Nuovo Circondario Imolese, che ha ringraziato tutti gli attori in campo nell’entrare in contatto e accogliere le persone senza fissa dimora.

Un momento della conferenza stampa del 14 novembre 2022

Comunicato stampa del 14 novembre 2022

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Ultimo aggiornamento: 06-12-2023, 14:49