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Il momento storico porta sicuramente a riflettere sugli assetti organizzativi più idonei dal punto di vista del sistema socio-sanitario, al fine di garantire la migliore risposta possibile ai cittadini della Città metropolitana di Bologna. D’altra parte si tratta di un tema già sollevato nel 2017 dall’allora sindaco Virginio Merola e dall’allora rettore Francesco Ubertini.
Per quanto riguarda Imola e il Nuovo Circondario Imolese ogni ragionamento non può prescindere dall’autonomia della nostra Ausl, che può contare su un’esperienza positiva e rappresenta un punto di forza da mettere in valore, anche grazie all’elevata professionalità del personale tutto. Pertanto, qualsiasi innovazione dell’attuale governance deve partire dalla qualità dei servizi socio sanitari garantiti sia a livello del nostro ospedale che del distretto, così come si dovrà discutere del futuro dell’Istituto di Montecatone, nella fase di riordino degli IRCCS bolognesi.
La ricerca di possibili soluzioni ottimali non deve, infatti, essere dettata solo dai meri aspetti economici, come peraltro lo stesso sindaco Matteo Lepore ha condiviso, insieme ai due direttori generali Paolo Bordon e Chiara Gibertoni, ma occorre ragionare per garantire la qualità dei servizi offerti ai cittadini e favorire la ricerca, considerando la presenza dell’Università di Bologna e di 3 IRCCS nell’area della Città metropolitana di Bologna.
E’ per questo che prima di tutto è fondamentale un confronto politico, a tutti i livelli, che sia accompagnato da un percorso tecnico di approfondimento. Il confronto politico deve essere la base delle decisioni, per poi definire i modelli organizzativi atti a mettere in pratica le scelte politiche compiute, anche con il coinvolgimento della cittadinanza del territorio metropolitano.
Sappiamo, infatti, che ci attendono sfide importanti, che non possono prescindere dalla storia, dai risultati conseguiti e dal vissuto di ogni territorio. Inoltre, come distretto sociosanitario, riteniamo che la governance dei distretti sia un aspetto importante da considerare, per favorire al meglio lo sviluppo dei servizi per i cittadini.
Gli investimenti di cui alla Missione 6 del PNRR richiederanno una importante espansione del welfare territoriale, per poter affrontare adeguatamente vecchi e nuovi bisogni di assistenza. Per non sprecare questa occasione irripetibile occorre che i sistemi di governance non si allontanino troppo dai bisogni di salute e dalle aspettative delle popolazioni di riferimento.
Se l’obiettivo è quello di sviluppare una sanità di prossimità, occorre una contiguità anche delle funzioni manageriali, in modo tale da implementare le indispensabili connessioni con quei portatori di interessi (Enti Locali, Volontariato, Terzo Settore, Professionisti in convenzione) impegnati nella costruzione comune del welfare di comunità.
Quello che interessa oggi, in particolare dopo questi anni di pandemia, per dare un segnale di un nuovo corso come amministratori pubblici e sindaci, non deve essere tanto di discutere se fare o meno una Ausl unica a livello metropolitano, quanto piuttosto discutere di come migliorare il servizio per i cittadini. E questo non può prescindere da un iniziale confronto politico, a tutti i livelli.

Marco Panieri
presidente Nuovo Circondario Imolese e sindaco di Imola

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Ultimo aggiornamento: 06-12-2023, 14:49