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Questa mattina, nella sala del Consiglio comunale, Unioncamere Emilia-Romagna ha presentato i dati economici relativi a Imola, che ha osservato nel mese di novembre 2022, confrontati con il Nuovo Circondario Imolese. L’analisi effettuata da Unioncamere Emilia-Romagna è articolata in differenti sezioni, fra cui ‘persone’, ‘imprese’, ‘imprese, scuola e lavoro’.

L’incontro è stato aperto dall’intervento di Marco Panieri, sindaco di Imola e presidente del Nuovo Circondario Imolese, seguito da quello di Fausto Tinti, sindaco di Castel San Pietro Terme con delega allo Sviluppo Economico Nuovo Circondario Imolese e di Pierangelo Raffini, assessore allo Sviluppo economico del Comune di Imola, mentre la presentazione dei dati è stata fatta da Guido Caselli, direttore Centro Studi e vice Segretario Generale Unioncamere Emilia-Romagna. All’incontro erano presenti anche sindaci del NCI, rappresentanti del Tavolo delle Imprese e le organizzazioni sindacali.

I dati relativi a Imola

Il quadro di dati presentato da Unioncamere per la Città di Imola delinea una situazione tendenzialmente prospera sia in termini sociali sia in termini economici. Osservando la situazione relativa ai differenti ambiti di analisi, è possibile comprendere come vi siano ulteriori margini di miglioramento nonché di riflessione circa le possibilità di sviluppo e rilancio della Città e delle sue potenzialità e circa la necessità di supporto e sostegno agli ambiti che lo richiedono.

Popolazione - In merito al quadro della popolazione, Imola sta assistendo a una tendenza di crescita assoluta (2,5%) maggiore rispetto all’insieme degli altri comuni del Circondario (0,8%) e molto maggiore rispetto al trend italiano (-0,9%), ma anche a un leggero calo nell’ultimo biennio che riassume il trend generale di ‘invecchiamento’ della popolazione.

Economia - In termini economico-sociali, Imola presenta un reddito medio di 24.202€ superiore alla media italiana e superiore anche al reddito medio del NCI di 23.600€. Ancor più è possibile constatare che la spesa sociale di 285€ per abitante è in maniera preponderante superiore alla media italiana di 158€ e alla media del circondario di 235€ – soprattutto in supporto alle famiglie, ma meno per quanto riguarda le disabilità. Relativamente alla ricchezza è poi possibile osservare un aumento consistente dei depositi e degli impieghi, che conferma la tendenza di crescita generale dell’ultimo biennio: se in Italia i depositi sono aumentati del 6,7% e gli impieghi delo 0,4%, e nel NCI i depositi sono aumentati del 6,5% e gli impieghi sono diminuiti dello 0,5%, va rilevato che a Imola i depositi sono aumentati del 12,6% raggiungendo i 2,3 miliardi di euro, e gli impieghi sono aumentati del 23% raggiungendo quota 2,6 miliardi di euro.

Attraverso l’Indice di Gini (0=distribuzione omogenea; 1=distribuzione disomogenea), è stata osservata la distribuzione della ricchezza e si nota come sia Imola (0,37) sia il Circondario (0,35) vedano una situazione più omogenea rispetto all’Italia (0,43).

Lavoro e imprese - In merito alle condizioni lavorative e di impresa, Imola dispone di una forza lavoro del 56,3% maggiore rispetto all’Italia (52,5%) ma leggermente inferiore al NCI (57,4%), con un tasso di disoccupazione quasi dimezzato rispetto al livello nazionale (7,8% contro il 13,1%) ma leggermente superiore rispetto al Circondario (7,4%).

Il tessuto produttivo imolese è caratterizzato da una ingente porzione di imprese artigiane che rappresentano più di un terzo del totale. Le quote maggiori sono occupate da servizi a bassa intensità rivolti al mercato, all’edilizia, e alla manifattura tecnologica medio alta. Parimenti, laddove il 13% degli imolesi è imprenditore, la maggioranza si occupa di commercio e servizi alle imprese. Tuttavia, se relativamente alla percentuale di imprenditrici Imola è in una posizione leggermente migliore dell’Italia e del NCI (28,7% rispetto al 28% italiano e al 27% del circondario), per quanto riguarda l’età la situazione è meno felice: vi sono 30 imprenditori over70 ogni imprenditore under30, rispetto ai 25,6 dell’Italia.

Nel NCI in generale, le imprenditrici sono il 28%, gli imprenditori e le imprenditrici under30 sono il 3,36%, la quota maggioritaria è occupata da imprenditori e imprenditrici tra i 50 e i 70 anni, ossia il 52%, gli imprenditori e le imprenditrici over70 sono il 13,7%, tra gli imprenditori (uomini e donne) stranieri di tutte le età, la provenienza extra UE è maggiore rispetto ad una minima parte di originari dell'Unione.

Assolutamente in linea con le percentuali del NCI, il mondo del lavoro predilige i servizi, l’industria, l’alloggio/ristorazione, il commercio e le costruzioni. I servizi risultano superiori rispetto all’Italia. In questo senso va rilevato che gli indirizzi dove la richiesta del territorio è superiore a quella nazionale afferiscono all’istruzione tecnica superiore, evidenziando che non vi è una corrispondenza tra i laureati e le offerte di lavoro che richiedono un’istruzione terziaria.

I dati relativi al Nuovo Circondario Imolese

Il Nuovo Circondario Imolese chiuderà il 2022 con una crescita dell’economia del 3,3 per cento rispetto al 2021, recuperando completamente quanto perso a causa della pandemia. A trainare la ripresa è il settore delle costruzioni che, sull’impulso degli incentivi all’edilizia, nel corso del 2022 ha incrementato il valore aggiunto del 19 per cento; bene anche il terziario, in aumento del 4 per cento, mentre agricoltura e industria iniziano a scontare gli effetti della guerra evidenziando una crescita prossima allo zero.

Il dato sull’economia del territorio del Nuovo Circondario Imolese è solo uno dei dati numeri elaborati dal sistema informativo Pablo - acronimo di popolazione, addetti, bilanci per localizzazione – un potentissimo strumento realizzato da Unioncamere Emilia-Romagna per analizzare in profondità le dinamiche sociali ed economiche di tutti i 7.904 comuni italiani.

“L’idea alla base di Pablo”- spiega Guido Caselli, direttore del Centro studi di Unioncamere Emilia-Romagna – “è quello di raccogliere all’interno di un’unica piattaforma informativa tutti i dati disponibili su base comunale e di elaborarli in maniera originale con l’obiettivo di trasformare miliardi di numeri in poche informazioni con forte valenza strategica”. Una volta scelti i comuni che si vogliono analizzare, anche mettendoli a confronto tra loro, Pablo restituisce in pochi secondi un report di 60 pagine, un vero e proprio rapporto socio-economico del territorio di riferimento, aggiornato trimestralmente. “Il report sul Nuovo Circondario Imolese” – prosegue Caselli – “rappresenta una delle prime uscite pubbliche di Pablo, credo sia importante una condivisione pubblica dei numeri con gli amministratori pubblici, i rappresentanti delle categorie, i cittadini. I numeri possono raccontare un territorio, ma per avere voce devono essere letti e interpretati da chi vive quel territorio tutti i giorni”.

Popolazione - Pablo è suddiviso in più sezioni, le due principali riguardano la sfera sociale e quella economica. Sono circa 132mila gli abitanti del Nuovo Circondario Imolese, oltre il 30 per cento in più rispetto a 50 anni fa, un’espansione demografica nettamente superiore al 10 per cento registrato in tutta la città metropolitana bolognese. Leggera flessione nell’ultimo anno, in larga parte ascrivibile da un minor afflusso dall’estero; la popolazione straniera rappresenta il 10,4 per cento del totale, per quasi un terzo proveniente dalla Romania.

Analogamente al dato dell’intera area bolognese, il Nuovo Circondario Imolese si caratterizza per una forte incidenza della popolazione anziana: ogni 100 bambini si contano 193 anziani, un dato che esprime un’elevata qualità della vita, ma, al tempo stesso, getta qualche ombra su un modello di sviluppo difficilmente sostenibile nel lungo periodo.

Economia - Il reddito medio del cittadino del circondario, sulla base dei dati dell’Agenzia delle Entrate, è di 23.600 euro, circa 2mila euro in meno rispetto alla media provinciale, circa 2mila euro in più rispetto alla media nazionale. Va sottolineato come l’indice di Gini, che misura quanto il reddito sia equamente distribuito all’interno del territorio, presenti valori migliori per il circondario rispetto a Bologna e all’Italia. Solo l’1,6% degli abitanti del territorio percepisce il reddito di cittadinanza, quota più bassa rispetto a quella bolognese (1,8%), tre volte inferiore a quella nazionale (4,9%).

Il confronto geografico premia il Nuovo Circondario Imolese anche per quanto riguarda l’occupazione: il tasso di disoccupazione pari al 7,6 per cento risulta inferiore a quello di Bologna (8,1) e a quello nazionale (13,1). Va evidenziato come il tasso di disoccupazione femminile superi il 9 per cento, mentre quello maschile si attesti attorno al 6%. Una maggior difficoltà per le donne nell’entrare nel mercato del lavoro che mal si concilia con il dato dell’istruzione: oltre il 17% delle donne ha formazione terziaria, negli uomini la quota non arriva al 13%.

Al 30 settembre 2022 il numero delle localizzazioni di imprese attive sul territorio erano 13.600, gli addetti 50.500. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente le imprese hanno registrato un lieve incremento, +0,1 per cento, mentre la crescita è stata più sostenuta sul fronte occupazionale, +3,6 per cento, a ulteriore testimonianza di un 2022 positivo sul fronte economico. L’aumento degli addetti ha interessato quasi tutti i settori, con valori più elevati nelle attività connesse all’edilizia. Se si allarga lo sguardo a un periodo temporale più ampio, l’ultimo decennio, emerge come il tessuto produttivo del Nuovo Circondario Imolese si sia ulteriormente irrobustito nel comparto manifatturiero, in particolare nelle attività meccaniche, nel terziario avanzato, ma anche nelle attività connesse alla cultura e al turismo. All’opposto si registra una contrazione del settore agricolo, della filiera della moda e, nonostante la crescita dell’ultimo periodo, del comparto edilizio.

Il manifatturiero vale circa il 30 per cento dell’occupazione complessiva, il commercio e la ristorazione incidono per circa il 25 per cento. Il Nuovo Circondario Imolese, a differenza di altri territori, presenta un tessuto produttivo con un’elevata diversificazione, per cui non emergono filiere che connotano con decisione il territorio; di rilievo è il comparto del packaging, così come la filiera del materiale da costruzione (tra cui la ceramica) e la meccanica strumentale. Se si scende a livello comunale è possibile individuare vere e proprie specializzazioni: macchine per l’agricoltura a Mordano, ortofrutticolo a Casalfiumanese e Castel del Rio, packaging a Casalfiumanese e Borgo Tossignano, materiale da costruzione e vitivinicolo in molti comuni del territorio.

Le imprese artigiane rappresentano un terzo delle imprese e realizzano un quinto dell’occupazione, le cooperative sono marginali in termini di imprese, meno dell’uno per cento, ma danno occupazione a oltre il 16 per cento dei lavoratori del territorio.

Nel 2021 le società di capitali del Nuovo Circondario Imolese hanno incrementato il fatturato di quasi il 28 per cento rispetto al 2020, evidenziando uno stato di salute migliore rispetto al resto delle imprese bolognesi e italiane. Rispetto alle imprese bolognesi quelle del Circondario presentano un minor livello di internazionalizzazione, mentre la propensione all’innovazione presenta valori elevati, allineati a quelli del resto della provincia.

Un altro aspetto rilevato dal sistema informativo Pablo riguarda gli indicatori ESG. I criteri ESG (environmental, social and governance) descrivono un’azienda secondo parametri non finanziari, valorizzandone la portata sociale e ambientale, nella convinzione che gli investimenti nella sostenibilità creino un circolo virtuoso con crescita economica e coesione sociale.

I dati premiano le imprese del Circondario evidenziando indici in linea con quelli provinciali e nettamente migliori rispetto a quelle nazionali, a testimonianza di un comportamento aziendale più sostenibile e responsabile.

Imprese, scuola, lavoro - Una terza sezione è dedicata al rapporto tra imprese, scuola e lavoro. Lentamente si sta alzando il livello formativo richiesto dalle imprese, parimenti sta crescendo la difficoltà nel trovare le figure professionali cercate. Come avviene a livello nazionale si sta ampliando il mismatch tra domanda e offerta di lavoro: nei prossimi anni la difficoltà sarà quella di trovare lavoratori con le competenze richieste e, guardando dall’altro versante, trovare lavori all’altezza delle aspettative dei giovani. Con riferimento ai prossimi mesi i settori che sembrano offrire maggiori opportunità sono connessi all’alloggio e alla ristorazione, alla formazione, all’information and communication technology, alla filiera socio-sanitaria.

Le dichiarazioni

“I dati di Unioncamere sul Nuovo Circondario Imolese confermano che la nostra economia è in forte espansione nel 2022 rispetto al 2021. Questa è una notizia positiva, non scontata, che rappresenta una grande soddisfazione e un riconoscimento per l'importante lavoro che il sistema territoriale, a partire dagli enti locali, dai Comuni, dalle aziende e da tutta la comunità, si sta facendo per ripartire e rilanciarsi – spiega Marco Panieri, sindaco di Imola e presidente del Nuovo Circondario Imolese -. Ci tengo a sottolineare la crescita economica di oltre il 3% sul 2021 (che recupera quanto perso con la pandemia) e la crescita sul fronte occupazione non indifferente (+3,3%): il nostro tessuto economico e produttivo dimostra di essere solido, all'avanguardia e fiducioso. A livello territoriale, come emerso negli ultimi mesi, c'è disponibilità a nuove assunzioni e si sono concretizzati alcuni nuovi insediamenti industriali con importanti investimenti. Ricordo che ci troviamo nella Zona Logistica Regionale e il NCI rappresenta uno dei 4 HUB di investimento della Città Metropolitana di Bologna, che su questi temi sta dando un supporto prezioso. Il nostro compito proseguirà nei prossimi anni, con ancora più determinazione, per la promozione territoriale al fine di renderlo attrattivo per gli investimenti, facilitare investimenti e relazioni, creare opportunità ove possibile continuando a scommettere sulle eccellenze di cui possiamo essere orgogliosi e degli strumenti, a partire dai grandi eventi, che possiamo integrare maggiormente e renderli un volano sempre più efficace non solo per la città di Imola ma per tutto il Circondario. I risultati non arrivano per caso, per questo voglio ringraziare Fausto Tinti, con la delega allo Sviluppo economico e Lavoro del NCI, e a Pierangelo Raffini, Assessore allo Sviluppo Economico, Lavoro, Attività Produttive del Comune di Imola, oltre a tutta la struttura comunale e agli uffici che hanno agevolato e supportato il loro lavoro”.

Da parte sua, dopo avere ringraziato l’assessore allo Sviluppo economico del Comune di Imola, Pierangelo Raffini, per il forte sostegno a questa iniziativa, Fausto Tinti, sindaco di Castel San Pietro Terme con delega allo Sviluppo Economico Nuovo Circondario Imolese ha sottolineato: “questo rapporto ci consegna alcune sfide che dovremo affrontare riguardo a come vogliamo disegnare il territorio del Nuovo Circondario Imolese nei prossimi 20 anni. La prima consiste nel mantenere anche in futuro l’alta qualità della vita che oggi ci caratterizza; la seconda è rappresentata dalla presenza di una popolazione piuttosto anziana, con quello che ne consegue anche in termini di servizi dedicati; la terza sfida è legata alla capacità di ridistribuire anche nei territori più fragili da un punto di vista dello sviluppo e della infrastrutturazione, rispetto ai centri posti lungo la via Emilia o a fianco dell’autostrada, opportunità di sviluppo, anche dal punto di vista delle infrastrutture. Ad esempio, penso, nella vallata del Santerno, all’area di sviluppo sovracomunale Borgo Tossignano – Fontanelice”. Per Tinti “si tratta di tre sfide da consegnare alla pianificazione territoriale che entro la fine del mandato deve trovare applicazione. L’obiettivo è dare continuità ad uno sviluppo economico che tiene insieme il sociale e l’ambiente”. Infine, il sindaco di Castel San Pietro Terme individua un altro tema su cui si dovrà lavorare: “se vogliamo dare un futuro di sviluppo al territorio dovremo ridurre il divario fra l’offerta formativa e i bisogni occupazionali del territorio, in termini di competenze richieste”.

“Il lavoro della raccolta dati per l'Osservatorio economico è propedeutico anche alla decisione del NCI di promuovere in primavera del 2023 una Conferenza socio-economica. Inoltre questa prima presentazione sancisce l'accordo tra Unioncamere e Nuovo Circondario Imolese per costruire l'Osservatorio stesso che vede la collaborazione fra Unioncamere Emilia-Romagna e lo sviluppo economico del NCI per avere una situazione probabilmente semestrale e sempre più granulare dei dati – evidenzia Pierangelo Raffini, assessore allo Sviluppo economico del Comune di Imola -. Nella raccolta dei dati viene data particolare importanza anche all'occupazione femminile e al gender-gap e a seguito dell'accordo tra Unioncamere e Inps sarà possibile anche avere una situazione reddituale più dettagliata per donne e uomini”.

Tutti i dati presentati da Unioncamere Emilia-Romagna questa mattina sono scaricabili dal link: www.comune.imola.bo.it/sviluppo-economico

Ultimo aggiornamento: 06-12-2023, 14:49